L’autore non ha fatto altro che piantare i semi nel solco dell’anima, chiudere il raccolto in un cassetto e attendere l’occasione propizia di farli conoscere.
È ovvio che qualcuno si avvicinerà al sito solo per curiosare, qualcun’altro potrà anche soffermarsi a soppesare l’offerta, ma il sito avrà un senso se quanto esposto sarà apprezzato e condiviso.
Non c’è nulla di male se le opere non incontreranno il gusto di chi le legge.
L’importante è tener conto dell’impegno profuso a mantener fede all’ispirazione percepita in un lampo di fantasia.
Dopo il positivo riscotro ottenuto nell’anno 2000 dal concorso letterario “Racconti di viaggio”, FESTIVALETTERATURA e APAM riproposero l’evento nel 2002.
Gratificato dalla prima edizione decisi di riproporre un nuovo testo ed ero già pronto a spedirlo quando una voce mi suggerì di comporre sotto un unico titolo: “100 racconti di 100 parole”.
Un titolo accattivante che mi stuzzicò.
Sembrava attendesse solo di essere assemblato.
Di trovar le parole per descrivere le impressioni che la vita propone quotidianamente lungo il suo cammino.
In pratica, di scrivere 100 poesie senza uno schema preciso.
Così, fiorirono i primi testi.
Scorrevano sciolti.
Senza intoppi.
Poi, l’intuizione iniziale iniziò a incepparsi e quasi a inaridirsi.
Nel 2023, però, il centesimo racconto finì sulla carta e la parola fine chiuse il libro.
Dal primo scritto erano passati più di vent’anni e i 100 racconti rappresentano una parte dei fotogrammi che hanno impressionato la mia mente lungo il percorso che mi ha portato all’oggi come discreti testimoni nel bagaglio della vita
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